lunedì 10 ottobre 2011

Invece il cento c'è


Il bambino
è fatto di cento.

Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare

cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire

cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.

Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.

Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.

Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.

Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.

Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.
--- Loris Malaguzzi       

Quando i nostri figli all'uscita di scuola corrono, saltano ridono e scherzano...e noi abbiamo fretta;
Quando li trasciniamo all'ennesima attività pomeridiana...e loro non ne vogliono sapere
Quando colorano fuori dai bordi o pasticciano con la pasta di sale...e noi vorremmo tutto perfetto
....
Pensiamo a questa poesia.
Cosa c'è di tanto urgente, di tanto più importante dello stare con loro e, magari, imparare da loro!



2 commenti:

  1. cara Carlotta la tua saggezza è profonda sposo in pieno il tuo personale commento, e lo allargherei a tutti gli esseri umani, non solo i bambini, lo direi a quelle mogli che preferiscono avere la casa impeccabile, ma magari non si parlano col marito...perchè in fondo i nostri mariti sono un pò come dei bambinoni....dai...il succo è non perdiamo di vista le cose davvero importanti e impariamo da tutti....
    nb ora tu non ci sei...eppure mi sembra che il commento volga in ogni caso a tuo favore!!!!

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  2. Mi ha fatto trattenere le lacrime.
    Quanta verità!

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